Paolo Compagno, conosciuto ai tavoli come "PaoloQQ", dopo l'evento TCOOP vinto l'anno scorso ha portato a casa anche un braccialetto ICOOP grazie alla prima posizione conquistata nell'evento 24, un torneo 7 Card Stud.
"Non sono pokerista full time", ci racconta, eppure dal suo curriculum sembrerebbe il contrario: circa €300.000 di vincite nei soli tornei live, con un final table WSOP all'evento $1.500 HORSE nel 2011: "Quest'anno sono andato alle WSOP con poca fortuna, gioco gli EPT quando mi qualifico, sono appena stato a Londra, andrò a Praga e vivendo a Lugano di tanto in tanto frequento il Casinò di Campione".

Paolo Compagno
"PaoloQQ" ha prevalso su un field di 101 iscritti: "Sono contento perché l'ho dominato dall'inizio alla fine approfittando dei leak di qualche giocatore, c'è stato anche un momento in cui ho avuto paura di uscire, ero chipleader a 50 left e ho tenuto fino alla fine, ma nella stessa situazione avevo trovato l'eliminazione negli eventi Razz e Deuce to Seven, in entrambi sono uscito a ridosso del final table".
A dispetto del titolo appena vinto, le varianti non sono la sua specialità, anzi "Probabilmente il 7 Card Stud è quella che mi piace di meno, preferisco l'Omaha Hi/Lo". Ma non è sempre facile coniugare grinding e passione: "Attualmente gioco 10 tavoli, se salgo a 16 mi viene difficile seguirli, e quando provo ad aggiungere giochi diversi diventa un problema, domenica non è stato semplice con i tavoli di 5 Card Draw e Omaha Hi/Lo mischiati a quelli di Hold'em". Il cash lo preferisce solo occasionalmente live: "Gioco soprattutto Hold'em, quando ci sono le ICOOP provo tutte le varianti, il cash lo trovo meno divertente, nei tornei ci sono molte più dinamiche".

"PaoloQQ" grinda anche altro
Nella vita il lavoro di Paolo è simile a quello che gioca: "Sono un gestore patrimoniale, gestisco i soldi dei miei clienti e mi occupo di trading, il mio lavoro si basa molto su modelli matematici, ci sono tanti numeri da calcolare e, come nel poker, più giochi e più diventi bravo".
E i colleghi come vedono il poker? "Quando ne parlo lo vendo come un passatempo, e anche loro lo considerano un hobby anche se nel tempo libero preferiscono farsi una partita a tennis". Il lavoro rimane una cosa separata: "Che gioco a poker non è la prima cosa che dico ai miei clienti anche se con qualcuno ho avuto addirittura occasione di approfondire il discorso". In effetti è player disciplinato: "Se partecipo a tornei live importanti, spesso è perché mi qualifico, non sono disposto a spendere un buy-in elevato". Comunque è sempre meglio giocare da casa: "Live è anche più facile perdere la concentrazione visto il tempo che devi passare al tavolo, online non hai neanche il tempo di pensarci".
Gianvito Rubino per PokerStars.it